Firenze, overdose di eroina muore donna di 44 anni

Il nostro post sull’eroina in bottiglia che si vendeva in farmacia fino a inizio Novecento ha ricevuto alcuni commenti inquietanti quanto irresponsabili.
Potete leggerlo qui >> https://www.ceart.it/2021/12/05/storia-delle-sostanze-stupefacenti-capitolo-1-leroina/ e sulla nostra pagina Facebook.
Di seguito un articolo odierno, non degli anni Settanta, che dimostra che di eroina si muore ancora oggi.
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2022/01/05/news/firenze_overdose_eroina_donna_morta-332719487/amp/?fbclid=IwAR0iNR-6nAPUWo3CpeEAwuQOkxVmedLUDLqyRT5M1gd6WB36P7RO3_LJCuM
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L’angelo azzurro e il passerotto dipendente

“La servii, pur senza mai capire il suo spaventoso bisogno d'amore. Lei mi stimava; forse anche mi amava. Anche se credo che potesse amare soltanto gli uomini.
L'amicizia era un sentimento vago, la cui ombra persisteva a volte nel suo spirito e nel suo cuore. Non aveva mai avuto il tempo di dedicarcisi."
Nella sua autobiografia MARLENE D. - 1984 di Marlene Dietrich racconta così il suo legame con la Piaf.
Una celebre foto di Nick de Morgoli, che ritrae Marlene Dietrich in ginocchio, intenta a sistemare le scarpe di Edith Piaf, nel giorno del suo matrimonio. Quello tra la due dive fu un amore mai corrisposto, dove la Dietrich seguì la voce della Vie en Rose in tutto, nonostante quest’ultima non la considerasse affatto in tal senso, restandole accanto e supportandola in tutto. Poi accadde qualcosa che sembrò insormontabile anche alla Divina.
"Quando prese a drogarsi, cessai di esserle fedele. Era più di quanto potessi sopportare. Conoscevo i miei limiti, pur comprendendo il suo bisogno di drogarsi.
Ma comprendere non significa sempre approvare.
Che potevo fare? Nonostante tutti i miei sforzi per aiutarla, incappavo contro quel muro inamovibile che è la droga. Ero disperata.”
Allo stremo delle forze, la scelta della Dietrich fu obbligata.
"Abbandonai Edith Piaf come una bambina perduta, che si rimpiangerà sempre, che porterò sempre nel profondo del cuore.”
Prima di rinunciare alle persone che ami o di essere la persona a cui gli altri devono rinunciare, fai la scelta giusta, rivolgiti a chi può aiutarti concretamente.
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Storia delle sostanze stupefacenti, capitolo 1: l’eroina

Il 10 Agosto 1897 Felix Hoffmann riuscì a realizzare l’acetilazione dell’acido acetilsalicilico, creando così quella sostanza che sarebbe diventata famosa come Aspirina.
11 giorno dopo nacque, attraverso lo stesso processo operato sulla morfina, una sostanza che porterà il nome di Eroina, a sottolineare le sue proprietà mitiche, dato che si pensava potesse curare molte patologie senza gli effetti di dipendenza dati dalla morfina.
Pensata come alternativa alla codeina, veniva somministrata ai tubercolotici che da subito respiravano meglio, scambiando la sedazione del centro del respiro (quella che porta alla morte in overdose) per cura dell’affanno polmonare.
Usata per molte patologie sia su adulti che su bambini e donne in attesa, Heroin era somministrata anche a chiunque soffrisse di ninfomania: la sostanza limitava l’impulso sessuale.
Ci vollero 30 anni, fino al 1925, perché gli USA si rendessero conto dei milioni di eroinomani generati dall’impiego di questa sostanza.
Nel frattempo nel mondo intero se ne era ampiamente abusato, dall’Egitto, dove nel 1930 ogni 28 abitanti uno era dipendente da eroina, alla Cina, dove si fumava al posto dell’oppio, fino alla nostra Europa, in cui Portogallo e Cecoslovacchia decisero di bandirla nei primi anni Sessanta.
Successivamente al bando dall’uso farmacologico, la forte richiesta clandestina fece sì che il mercato dell’eroina divenisse fiorentissimo e tra il ‘77 e il ‘92 si trasformò in problema sociale, perché per comprarla spesso i dipendenti rubavano o si prostituivano.
A inizio anni Novanta, oramai decimate intere generazioni di consumatori e presa coscienza delle gravi conseguenze dell’uso di eroina, l fenomeno andò via via scemando, mentre le nuove droghe ricreative, come l’ecstasy, andavano a sostituirla sul mercato.
Oggi quasi 300mila persone in Italia fanno uso di eroina. Chi la inietta in vena e chi la fuma. Novantamila sono in trattamento presso i Serd ma il problema è tutt’altro che lontano.
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La storia di Nino Modica: dalla ludopatia ai canditi artigianali

Molto spesso spesso purtroppo riportiamo testimonianze di ex dipendenti molto dure.
Questa volta, in apertura di un mese particolarmente difficile per chiunque abbia dipendenze - quel dicembre che chiude l'anno e costringe a fare i conti con sé stessi e spesso porta a ricadute - vogliamo regalarvi questa storia di successo e resurrezione.
«VORREI FARE DA QUI A TRE ANNI IL CANDITO PIÙ BUONO DEL MONDO»
È la storia di Nino Modica, messinese ex ostaggio della ludopatia, riabilitato grazie a un percorso di comunità contro le dipendenze da gioco.
«È una malattia subdola. Non mi mancava nulla, sono cresciuto in una famiglia perbene e ho ricevuto un’ottima educazione incentrata sui veri valori. A un certo punto della mia vita mi sono scoperto vulnerabile, un po’ alla volta ho iniziato a cascarci dentro. Avevo una sorta di vita parallela; sia chiaro non ho mai commesso nulla di illecito, per fortuna. La mattina mi alzavo e pensavo solo a giocare. Era un inferno, vivevo in funzione dei soldi che dovevo procurarmi per giocare. Quelli sono veri campanelli di allarme».
Così descrive l'inferno in cui entrato prima di uscire a riveder le stelle e realizzare le sue aspirazioni: dopo 20 anni di vita in ufficio gestisce due locali di proprietà e oggi è un apprezzato produttore di canditi artigianali di nicchia.
Puoi leggere l'articolo completo qui --> https://www.gazzettadelgusto.it/interviste/nino-modica-dalla-ludopatia-ai-canditi-artigianali-don/?fbclid=IwAR1H_8_Fc7k9djRfETtY1n9geot2YkP3gFlJH0n0nY-wNPuUZNOH7dKPgsc
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Geoverdose

Quella che vedi qua sotto è un'istantanea catturata dal sito GeOverdose.it, un sistema informatico geografico (GIS) interfacciato ad un sito internet, in grado di visualizzare su una mappa dell'Italia tutti i decessi per overdose e gli altri eventi acuti mortali (o a rischio di morte) correlati all'assunzione di droghe e alcol, utilizzando le coordinate geografiche normalmente utilizzate dai sistemi satellitari di geolocalizzazione.
L’idea di base del sistema è quella di rappresentare la mortalità acuta per droghe su una cartina dell’Italia, in maniera continuamente aggiornata ed in tempo reale.
Sfortunatamente, come evidenziato dal numero di morti per regione, Firenze è seconda solo a Venezia, in questa triste classifica.
Se poi selezioniamo le sole morti per overdose di eroina, purtroppo il risultato non cambia.
La scelta della realizzazione di un sito web risponde alla volontà precisa di mettere questa risorsa a disposizione di tutti gli utenti della rete: operatori del settore e dei servizi di emergenza, giornalisti, epidemiologi, amministratori, funzionari, forze dell’ordine e anche comuni cittadini interessati.
Questo dato riguarda tutti noi, rappresenta una falla nel sistema della prevenzione, dell'informazione e dell'aiuto in Toscana. Stiamo facendo tanto, ma abbiamo bisogno dell'aiuto di ciascuno di voi.
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Cocaina ed eroina: differenze e usi

Per quanto si pensi che la cocaina sia la droga più in voga al momento, è importante ricordare che negli ultimi anni l'eroina non solo non è scomparsa, ma si è riaffermata sul mercato grazie anche a una politica di prezzi estremamente contenuta.

Eroina e cocaina sono due potenti stupefacenti differenti per sintetizzazione, per assunzione ed effetti. L’eroina è una droga “tranquillante” proveniente dalla pianta del papavero da oppio. L’assunzione più comune (e cinematograficamente conosciuta) è quella per endovena, con l’iniezione dell’eroina scaldata e sciolta precedentemente in un cucchiaino riscaldato. Gli effetti scema nodopo oltre un’ora.

L’eroina provoca una fortissima dipendenza fisica e psichica e col tempo il corpo aumenta la soglia di tolleranza richiedendo dosi sempre maggiori. Inoltre è altissimo il rischio di contagio di malattie infettive per l’uso non corretto delle siringhe non sterili. La cocaina è un eccitante ed è prodotta dalla lavorazione della foglia di una pianta coltivata principalmente nel Sud America. Viene masticata da secoli dalle popolazioni andine, ma come stupefacente si trova come polvere bianca che può essere assunta e lavorata nei modi più disparati: tra i più comuni c’è l’assunzione per via aerea tramite l’aspirazione nasale o fumata con pipetta.

Entrambe le sostanze alimentano potenti e violenti narcotraffici e non che sia la cocaina che l’eroina arrivino al consumatore allungate e tagliate con altre sostanze. La pratica di assunzione di cocaina e eroina insieme è conosciuta come speedball.

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Quanto costa la cocaina?

Abbiamo parlato di effetti della cocaina nel nostro ultimo articolo, ma cosa sappiamo dei costi di questo stupefacente?
Ecco qui un breve prezzario da strada:
Cocaina, in gergo viene venduta in PEZZI, unità di misura inferiore a 1g solitamente compresa tra 0,5 e 0,8g ha un costo di circa 40€.
Per cocaina di qualità eccelsa, proveniente direttamente dal Sud America, quindi quasi totalmente pura, si può arrivare ad un costo compreso tra i 120 e i 150€.
La sua continua diffusione negli anni ha fatto crollare il prezzo della sostanza, basti pensare che a metà degli anni Novanta, il prezzo era di circa 200 mila lire.
Come tutti i prodotti questi sono prezzi al dettaglio più crescono le quantità minori sono i prezzi, ad esempio 100g di cocaina hanno un prezzo compreso tra i 2500 e i 3000 €.
Tendenzialmente però, la cocaina più diffusa è un prodotto di scarsa qualità, con molto taglio e poca sostanza pura.
40€ sono una cifra ragionevole e facilmente procurabile: questo costo così accessibile aumenta le possibilità di diventare dipendente dalla cocaina.
Con una cifra simile, il rischio di continuare a poterne sostenere il consumo anche lungo l’intero corso della vita, si fa molto concreto.
Se hai bisogno di aiuto per te o un tuo familiare, contattaci al più presto, troverai personale qualificato in grado di offrirti un valido supporto.
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Hai mai visto gli occhi di tuo figlio così?

In base alla modalità d’assunzione (sniffata, fumata o per iniezione), gli effetti della cocaina si manifestano in modo diverso.
Quando viene sniffata, la cocaina provoca degli effetti che iniziano dopo circa 5 minuti e durano approssimativamente una ventina di minuti;
nel caso in cui la si fumi (sottoforma di crack), gli effetti insorgono molto più rapidamente e durano circa 10 minuti;
quando invece viene assunta per via endovenosa, gli effetti della cocaina sono pressochè immediati e molto intensi, ma svaniscono altrettanto velocemente.
Da un punto di vista fisico, gli effetti della cocaina sono:
- pupille dilatate (midriasi)
- euforia
- loquacità
- secchezza delle fauci
- diminuzione dell’appetito
- aumento della frequenza cardiaca
- senso di agitazione
- innalzamento della pressione sanguigna
- vasocostrizione che porta effetti ischemici sulla mucosa nasale (che può portare al perforamento del setto nasale)
- aumento della temperatura corporea
A livello mentale, invece, gli effetti della cocaina si manifestano con:
- nervosismo
- aggressività
- craving (desiderio ossessivo)
- senso di grandezza e onnipotenza
Quando la dipendenza da cocaina si cronicizza, i suoi effetti si trasformano in manifestazioni che possono essere confuse delle vere e proprie malattie psichiatriche:
- paranoie
- fobie ingiustificate
- manie di persecuzione
- allucinazioni
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Come si usa e perchè cresce l’uso del GHB

«In realtà – spiega Nico, 34 anni mentre sorseggia dalla bottiglietta di plastica – Gina si usa per i festini di sesso privati. Ti disinibisce e rende tutti più simpatici e belli. Però bisogna stare molto attenti al dosaggio. Quando nei fai uso devi contare come un chimico: numeri e formule. Dopo l’assunzione devi contare come un farmacista: quante ore sperano le dosi? Quanto ti occorre per resistere?».
“Gina” per dire Ghb o Gbl. La prima in origine era un anestetico, è stato poi usato per trattare l’insonnia e i sintomi dell’astinenza da alcol. La seconda si trova nei solventi per la pulizia e viene anch’essa usata per lo sballo. Portano euforia, comportamento disinibito e un aumento dell’eccitazione sessuale.
Riportato dalla viva voce di un dipendente da GHB, ecco l’articolo che mancava: la droga dello stupro, possibile così tante persone abbiano lo stupro come scopo?
Ecco tutte le risposte in questo ottimo link de L'Espresso.
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GHB: la droga dello stupro

Ne hai mai sentito parlare?
La cronaca recente, tra politica e spettacolo, ce ne ha parlato spesso, tre letterine che non significavano niente fino a qualche tempo fa.
«Droga dello stupro» o «rape drug» sono nomi che ci raccontano subito molto del suo impiego.
Il GHB, o acido gamma-idrossibutirrico, è diventato noto per i numerosi casi di violenza carnale perpetrati grazie alla sua somministrazione alle vittime.
CHE EFFETTI HA
È una sostanza che fa perdere i freni inibitori e la resistenza fisica. Per questo è utilizzata per abusare delle ragazze senza che se ne accorgano o per raggiungere stati di euforia durante le feste, perché favorisce la socialità e aumenta il desiderio sessuale.
Il GHB è diffuso in forma liquida o polvere bianca e viene assunto quasi sempre mescolato con bevande come il succo d’arancia per mascherare il gusto salato.
Gli effetti principali sono stato confusionale, perdita del senso della realtà e capacità di coordinamento, nausea, vomito e problemi muscolari.
Nei casi più gravi possono verificarsi convulsioni, collasso, coma e morte.
Chi la prende prova un senso di stordimento e diventa meno capace di reagire e perde anche la memoria a breve termine, cioè la capacità di ricordare che cosa è accaduto nelle ultime ore.
L’overdose, con perdita di conoscenza, convulsioni, depressione respiratoria, è frequente perché il dosaggio che la provoca è simile a quello per l’uso «ricreativo».
EFFETTI A LUNGO TERMINE
Nel lungo periodo crea dipendenza fisica e crisi d’astinenza con ansia, tremori, crampi muscolari e insonnia.
L’assunzione insieme all’alcool è molto pericolosa e può essere anche fatale, spesso come risultato di soffocamento durante vomito ed asfissia.
La morte potrebbe anche essere possibile conseguenza di una crisi respiratoria poiché alte dosi di GHB potrebbero eventualmente inibire i centri respiratori del tronco cerebrale.
Un nemico subdolo, da non sottovalutare mai.
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