L’angelo azzurro e il passerotto dipendente

“La servii, pur senza mai capire il suo spaventoso bisogno d'amore. Lei mi stimava; forse anche mi amava. Anche se credo che potesse amare soltanto gli uomini.
L'amicizia era un sentimento vago, la cui ombra persisteva a volte nel suo spirito e nel suo cuore. Non aveva mai avuto il tempo di dedicarcisi."
Nella sua autobiografia MARLENE D. - 1984 di Marlene Dietrich racconta così il suo legame con la Piaf.
Una celebre foto di Nick de Morgoli, che ritrae Marlene Dietrich in ginocchio, intenta a sistemare le scarpe di Edith Piaf, nel giorno del suo matrimonio. Quello tra la due dive fu un amore mai corrisposto, dove la Dietrich seguì la voce della Vie en Rose in tutto, nonostante quest’ultima non la considerasse affatto in tal senso, restandole accanto e supportandola in tutto. Poi accadde qualcosa che sembrò insormontabile anche alla Divina.
"Quando prese a drogarsi, cessai di esserle fedele. Era più di quanto potessi sopportare. Conoscevo i miei limiti, pur comprendendo il suo bisogno di drogarsi.
Ma comprendere non significa sempre approvare.
Che potevo fare? Nonostante tutti i miei sforzi per aiutarla, incappavo contro quel muro inamovibile che è la droga. Ero disperata.”
Allo stremo delle forze, la scelta della Dietrich fu obbligata.
"Abbandonai Edith Piaf come una bambina perduta, che si rimpiangerà sempre, che porterò sempre nel profondo del cuore.”
Prima di rinunciare alle persone che ami o di essere la persona a cui gli altri devono rinunciare, fai la scelta giusta, rivolgiti a chi può aiutarti concretamente.
Se ti sembra di riconoscerti, o riconosci questo comportamento in un tuo amico o familiare, chiamaci.

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