CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

La Cassazione si è espressa: quei due finanzieri che in un’agenzia di scommesse di Pescara, tra le 00:33 e le 2:57 di notte nel 2018 stavano giocando con le slot machine, sono stati dichiarati colpevoli di “violata consegna e di abbandono di posto”, con le aggravanti del grado rivestito e del servizio armato.

Avrebbero dovuto effettuare un servizio di perlustrazione di controllo sulle strade e sul territorio per contrastare il contrabbando e frenare il traffico di droga, quando invece sono stati investiti dal desiderio di provare la fortuna, che rende dipendenti tantissimi semplici cittadini.

Il 55enne e il 51enne sono stati condannati rispettivamente a 8 e 9 mesi di reclusione.

Dopo essersi difesi già al tribunale militare di Roma e poi alla Corte militare d’appello, si sono rivolti anche alla Corte di Cassazione, spiegando che in quella notte del 2018 non stavano giocando al videopoker, ma stavano controllando i frequentatori abituali delle sale scommesse.

Una scusante che non è stata presa in considerazione dalla Cassazione, che ha giudicato le loro dichiarazioni “oggettivamente inverosimili, oltre che prive di qualunque riscontro documentale”.

Gli uomini delle Fiamme Gialle condannati, adesso saranno costretti anche a pagare le spese per il processo.

La dipendenza da gioco d'azzardo (“gambling”) si colloca nel Manuale dei Disturbi Mentali (DSM-5) nell'area delle dipendenze patologiche. È caratterizzata dall'incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro elevate. Le conseguenze più dirette si rilevano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e lavorative.

È possibile che chi soffre di dipendenza da gioco metta a repentaglio anche una relazione affettiva significativa, delle opportunità scolastiche o (come in questo caso) il lavoro, solo per perseguire nel gioco d’azzardo.

Se credi di avere questo problema, se pensi che qualcuno accanto a te lo abbia, chiama il numero verde

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